V3RBO, ritratto. Courtesy of the artist

Realtà virtuale e spazio urbano

Spazio urbano e spazio virtuale possono coesistere? E come può il digitale ridisegnare le strade, le architetture, le facciate dei palazzi? C’è un punto di incontro sorprendente e sottovalutato, tra le tecnologie immersive e l’arte urbana: nelle mani degli street artist, infatti, realtà virtuale e aumentata diventano strumenti in grado di ampliare esponenzialmente il raggio creativo dell’artista, svincolato da ogni legge della fisica (e dalle leggi burocratiche). Così, gli street artist, che per primi si erano riappropriati dello spazio urbano, diventano anche i primi a “colonizzare” e navigare lo spazio virtuale, nuova frontiera dello spazio pubblico.

Lorenzo-Montagna-credits foto Marco Bergamaschi_THEBUNKER_01

Il Metaverso di Lorenzo Montagna

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare spesso di “metaverso”, soprattutto da quando, a ottobre del 2021, Mark Zuckerberg, il fondatore e proprietario di Meta, ha annunciato l’intenzione di cambiare il nome di Facebook Inc. in Meta, puntando tutto su questa tecnologia. Nonostante sia sulla bocca di tutti, in pochi sanno però spiegare cosa sia davvero e come funziona il metaverso.

NONOTAK _Shiro_ - 29.07.2018 - Teatro della Fortuna, Fano

Umanesimo Artificiale

Filippo Rosati è il Fondatore e Direttore artistico di Umanesimo Artificiale.
Dopo una laurea in marketing e strategia (MSc) presso l’Università Bocconi di Milano con double degree presso la Copenhagen Business School, ha lavorato in consulenza e in agenzie creative in Europa e in Asia. Dal 2017, anno in cui fonda Umanesimo Artificiale di cui è Presidente, si occupa di arte, scienza, tecnologia mediando tra le discipline ed esplorando le intersezioni tra arte, design, robotica, biologia, hacking, con un approccio sperimentale alla ricerca artistica e scientifica.

CAMILLA FATTICCIONI, THE BUNKER MAGAZINE 03

Il futuro digitale del patrimonio culturale in Cina

Immagina di poter viaggiare nel tempo e di visitare le antiche grotte buddiste di Mogao a Dunhuang all’epoca del loro splendore, percorrendo assieme a mercanti e pellegrini la Via della Seta raccontata ne Il Milione di Marco Polo. Da tempo questo non più è fantascienza. La visita alle grotte di Mogao, uno dei siti buddisti più importanti in Cina, inizia con un’esperienza video immersiva che porta i visitatori al tempo dei grandi commerci lungo la Via della Seta, secoli in cui l’oasi di Dunhuang nella regione del Gansu era un crocevia di culture e merci provenienti dall’Asia Centrale.