La promessa originaria di Internet, ossia uno spazio libero e aperto di aggregazione e partecipazione democratica, è stata tradita. È questa la tesi al centro del saggio Riavviare il sistema. Come abbiamo rotto Internet e perché tocca a noi riaggiustarla del giornalista e consulente esperto di media e tecnologia, Valerio Bassan, pubblicato da Chiarelettere nel 2024.
Non molto tempo fa, un caso ha portato all’attenzione pubblica il potenziale impatto negativo dei chatbot. Due genitori hanno denunciato un’azienda AI dopo che l’interazione con uno di essi avrebbe indotto i loro figli a immaginare e discutere dei piani per ucciderli. La vicenda è senza dubbio inquietante, ma è anche lecito supporre che un comportamento simile possa riflettere dinamiche familiari e sociali preesistenti – un dubbio che pare non sia passato per la mente dei due genitori.
A differenza delle grandi invenzioni del passato, che erano tangibili e visibili, gli algoritmi operano in modo opaco, nascosti dietro un complesso linguaggio matematico. In un momento storico in cui queste entità digitali non solo osservano, ma influenzano le nostre vite quotidiane la necessità di fare luce su questi meccanismi è diventata una necessità. Claudio Agosti (vecna) nasce come hacker autodidatta nel secolo scorso, e la parte della sfida che lo affascina è come l’umanità può utilizzare la rete come strumento di liberazione e disintermediazione. Per questo, crittografia, peer to peer, aggiramento della censura e critica al potere nel digitale sono il suo pane quotidiano.
Uscire dalla pandemia è stato come svegliarsi in un’altra epoca. Improvvisamente ciascuno di noi ha avuto a disposizione intelligenze artificiali capaci di risolvere problemi complessi, generare immagini di ogni tipo o persino scrivere e interpretare canzoni.
Oltrepassare i limiti quando i confini si sono già diluiti. È questo secondo Sergio Amati, direttore generale Lab Italia, l’approccio vincente per il futuro che ci aspetta ed è questa la filosofia che sta alla base di Intersections, il mega evento in programma a Milano il 29 e 30 ottobre all’Allianz MiCo: due giorni di conferenze, workshop ed esposizioni con speaker internazionali. Per la prima volta Iab forum, forte di una tradizione lunga ventidue anni unisce le forze con If Italian Festival. Un passo indietro? Proprio il contrario: l’idea è proprio quella di mostrarsi ancora più forti. “Non è più solo il nostro forum, ma l’appuntamento di più soggetti che vogliono contare di più, che vogliono fare rete”.
João Enxuto ed Erica Love collaborano a progetti che esaminano le dinamiche di valore e lavoro nelle economie creative. Enxuto ha conseguito un MFA in Fotografia presso il RISD, mentre Love ha ottenuto due lauree presso la Brown University in Economia e Arti Visive, oltre a un MFA presso la UCLA. Insieme, sono stati borsisti al Whitney Museum Independent Study Program e hanno ricevuto una borsa di studio dalla New York Foundation for the Arts (2023 e 2017) e un Creative Capital Andy Warhol Foundation Arts Writers Grant.
Primavera De Filippi è membro dell’EU Blockchain Observatory and Forum e ricercatrice permanente presso il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) di Parigi. Collabora come facoltà associata con il Berkman Klein Center for Internet & Society dell’Università di Harvard ed è Visiting Fellow al Robert Schuman Centre for Advanced Studies presso l’Istituto Universitario Europeo. Fa parte del Global Future Council on Blockchain Technologies del World Economic Forum ed è co-fondatrice delle coalizioni dinamiche del Forum per la Governance di Internet (IGF) sulla tecnologia blockchain (COALA).
Mozzarella Light è il duo artistico composto da Giulia Ciappi (Poggibonsi, 1997) e Marco Frassinelli (Roma, 1992). Si formano nelle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Roma, dove conseguono il diploma di Scultura, e presso la Universidad del País Vasco di Bilbao in Spagna, facendo workshop e residenze negli USA, in Grecia ed in Israele.
I modi d’uso e i processi integrativi delle tecnologie che utilizziamo quotidianamente sembrano plasmarsi e plasmarci unicamente attraverso le interfacce informatiche ed estetiche che filtrano l’interazione utente-strumento. Eppure sono i piani normativi, etici e legislativi a dover essere al centro dei processi di educazione, formazione e modellazione dello sviluppo delle tecnologie che utilizziamo.
Ogni nuova tecnologia porta con sé la promessa di una rivoluzione tecnologica, ma spesso questa promessa non viene rispettata e la rivoluzione, anziché generare progresso, può finire per accrescere le disuguaglianze, favorendo alcuni gruppi sociali a discapito di altri, già svantaggiati. A mettere al centro della riflessione i paradossi che l’introduzione di nuove tecnologie porta con sé è il saggio Tecnologia della rivoluzione, edito da “il Saggiatore” e scritto da Diletta Huyskes, ricercatrice sull’etica delle tecnologie e l’impatto sociale delle intelligenze artificiali, co-CEO e co-founder di Immanence, società benefit per un’intelligenza artificiale etica e responsabile.