Scroll Top

QUANTUM LEAP

Da Paul Klee a Frieder Nake: l’influenza dei Grandi Maestri nella Computer Art

di Rebecca Pedrazzi

Quantum Leap è una nuova rubrica  dove passato e futuro si incontrano in un viaggio tra arte, tecnologia e innovazione. Da ELIZA a ChatGPT, da Duchamp a Klingemann, da Klee a Nake; esploreremo insieme come le innovazioni di ieri stanno plasmando il domani. Un dialogo tra creatività umana e strumenti digitali, dalla realtà virtuale ai paesaggi sintetici, che ridefinisce i confini del possibile. Un appuntamento per chi vuole comprendere il futuro attraverso i processi che lo costruiscono.

L’arte astratta del Novecento, rappresentata da maestri come Paul Klee, Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian, ha portato a nuove ricerche compositive ed estetiche che ispireranno anche gli artisti della Computer Art. Le riflessioni su colore, forma e struttura dei primi del ‘900 non solo hanno ridefinito i canoni estetici, ma hanno offerto un linguaggio visivo particolarmente adatto all’elaborazione algoritmica e computaziona

“L’ Arte non ripete le cose ma le rende visibili.”

 

 

Paul Klee fu un precursore nel considerare l’arte come una ricerca di forme essenziali. Nei suoi scritti, come Confessione Creatrice, e nei suoi corsi al Bauhaus, esplorò i temi legati al ritmo, alla serialità e alla costruzione geometrica delle forme per arrivare a dirci nel 1918 che  “L’arte non riproduce il visibile ma rende visibile.”

Image generated with AI.
Image generated with AI.

Frieder Nake e Homage à Paul Klee 

 

 

 

Tra i pionieri della Computer Art incontriamo Frieder Nake, matematico e artista, che utilizzò algoritmi per creare opere. Nake, tra computer e plotter (il mitico Zuse Graphomat Z64) esplorò l’intersezione tra casualità e regola, traducendo anche alcuni principi dell’arte astratta in un contesto digitale. Opere come Homage à Paul Klee (1965) evidenziano un chiaro tributo a Klee trasformando i suoi concetti di struttura e armonia in un nuovo linguaggio generativo.

Astrattismo e Computer: verso una  “Rivoluzione algoritmica”

 

 

L’arte astratta, caratterizzata da struttura, ritmo, serialità e geometria, ha rappresentato un terreno di esplorazione ideale per gli artisti della Computer Art. Vera Molnár sarà influenzata dall’estetica di Mondrian e Malevič; Manfred Mohr, dalle composizioni di Mondrian; e Georg Nees ha tratto dal Bauhaus la fascinazione per la geometria. La porta verso nuove estetiche – dove programmazione e algoritmi diventano strumenti di creazione artistica – è aperta e conduce a quella che sarà definita una “Rivoluzione algoritmica”.

Image generated with AI.
Rebecca Pedrazzi

Rebecca Pedrazzi è una storica e critica d’arte specializzata in AI Art, curatrice e giornalista. Nata a Milano, si laurea in Storia e Critica dell’Arte all’Università degli Studi di Milano con la tesi “Il Mercato dell’Arte Contemporanea” ed inizia a lavorare come Art-Advisor in una società di gestione di opere d’arte, sviluppando anche un’approfondita conoscenza degli Old-Masters. Nel 2017 fonda la rivista d’arte e cultura online NotiziArte.com, e nel 2018 diventa giornalista pubblicista. Da allora ha scritto oltre 3.500 articoli su eventi d’arte e cultura nazionali e internazionali, oggi con un focus mirato sui temi più attuali delle ultime tecnologie applicate al mondo dell’arte. Nel 2021 ha pubblicato il libro “Futuri possibili. Scenari d’Arte e Intelligenza Artificiale” – Editore Jaca Book. Attualmente tiene docenze per corsi e master su IA e il mondo dell’Arte ed è attiva, lato educational, con pubblicazioni, conferenze e webinar dedicati. Ha collaborato con diverse realtà quali VAR Digital Art per il VDA Award, e con CINECA per il progetto GRIN S+T+ARTS Residencies. É membro della Gallery Climate Coalition (GCC) e collabora con il Dipartimento Neuromarketing e Metaverso AINEM e al progetto europeo PERCEIVE. Ha co-curato la mostra “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale” – Parma, Palazzo Pigorini, la prima collettiva dedicata all’AI Art Italiana. Nel 2024 ha lavorato nel team dell’Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale dell’Istituto Europeo di Design (IED) dove attualmente insegna “Fenomenologia delle arti Contemporanee”. 

LEGGI ALTRO