CLUSTER
Nina Protocol: prove generali per un futuro più equo?
di Pierluigi Fantozzi
Cluster esplora i nuovi sensi che si aggregano attorno a correnti musicali del passato e del presente, alle loro estetiche e pratiche. Come l’accordo dissonante da cui prende il nome, Cluster metterà in luce contrasti e accordi del rapporto tra suono e le comunità che si costruiscono attorno ad esso.
Che è Natale lo sanno anche i muri. Sarebbe difficile non accorgersene, vista la prepotenza con cui ogni anno si impone ai nostri sensi: ghirlande,
canzoni e — da poco — lo Spotify Wrapped. Le statistiche personalizzate, corredate da grafiche sgargianti, sembrano ormai parte integrante della tradizione, e ci danno l’impressione che dicano a noi stessi chi siamo.
Ricondividerle è d’obbligo, a corredo di un periodo dell’anno in cui festeggiamo spensierati.
Festeggia anche Spotify, coi suoi 4 miliardi di euro fatturati nel 2024, e i 454 milioni di utile. Un record per la piattaforma, che dal 2024 ha smesso di pagare i diritti all* artist* che non raggiungono i primi mille stream in un anno. Poco male, visto che Spotify paga circa 0,004€ per stream, cifra tra le più basse.
Ma qualcuno prova a fare la differenza.
Nina Protocol è una piattaforma ideata nel 2021 col preciso scopo di restituire agli artisti il pieno controllo sulla loro musica e sui loro guadagni. Creata da Jack Callahan, Mike Pollard ed Eric Farber, utilizza tecnologia blockchain per eliminare intermediari, consentendo agli artisti di trattenere il 100% dei profitti e ai fan di scoprire musica indipendente senza sfruttamento dei dati personali. Pensata come alternativa a Spotify, mira a preservare la musica online e a sostenere artisti sperimentali, ispirandosi ai principi dei primi network p2p.
Il fatto che si basi su un sistema blockchain rende scettici molti potenziali utenti, delusi dalla bolla degli NFT e dagli schemi piramidali legati alle criptovalute.
Il punto forte della piattaforma è la selezione editoriale dei musicisti proposta dai curatori, anche se questo non basta ad attrarre nuovi artisti a distribuire i propri brani su Nina Protocol. «Il p2p è fantastico, ma artisti ed etichette devono mangiare», commenta qualcuno.
Il presente per l* musicist* indipendent* non è dei più rosei. Si può sognare un futuro migliore con Nina Protocol?
Selezione di ascolti
Pierluigi Fantozzi
Pierluigi Fantozzi, 1995, è un musicista. Si è laureato all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena, conseguendo il titolo magistrale al Conservatorio di Bologna. Clarinettista, ha militato in formazioni jazz, ma ha coltivato un interesse nei confronti della musica elettronica, collaborando anche con Tempo Reale. Dal 2023, entra a far parte del team di Controradio, per cui ha realizzato interviste a importanti figure della scena musicale internazionale. In veste di speaker radiofonico, è alla guida del suo programma “Passabanda”.