Come ormai noto, la recente ascesa dell’intelligenza artificiale nasce dalla convergenza di due fattori: l’enorme quantità di dati generati dalla vita digitale della società contemporanea, facilmente reperibili online, e il continuo progresso della potenza computazionale.
Nel contesto contemporaneo, la questione della sovranità digitale assume un ruolo strategico, incidendo direttamente sulla capacità di governi e istituzioni di gestire dati, infrastrutture e tecnologie in modo autonomo. Secondo Fausto Gernone, economista della concorrenza specializzato in ecosistemi digitali, l’Europa sconta oggi un ritardo strutturale frutto di decenni di disattenzione verso temi che si rivelano sempre più centrali per la propria autodeterminazione tecnologica e politica.
L’Oxford English Dictionary ha scelto “brain rot” come parola dell’anno 2024. L’espressione – che potremmo tradurre con “marcescenza del cervello” – cattura perfettamente quella sensazione di torpore mentale che si prova dopo aver passato ore a scrollare senza meta sui social, e riflette sugli effetti di un consumo compulsivo e passivo di contenuti digitali.
L’ampliamento delle possibilità progettuali in architettura passa attraverso un’espansione della conoscenza della realtà. In questo scenario, l’intelligenza artificiale, con la sua doppia natura esplorativa e generativa, si afferma come uno strumento capace di plasmare nuove forme e alimentare nuove conoscenze. Ma, come accade ogni volta che ci si addentra in territori inesplorati, ogni passo avanti richiede un saldo consolidamento dello spazio appena conquistato. Per quanto invisibile e impalpabile, lo stesso processo si sta verificando con l’IA. La creazione di nuovi scenari impone la necessità di ridefinire gli schemi etici, essenziali per orientare le scelte future e stabilire criteri con cui misurare la qualità dei nuovi processi.
Per quanto il funzionamento degli algoritmi di machine learning possa sembrare astratto e difficile da decifrare, essi si basano su una serie di processi strutturati che li rendono vulnerabili a minacce specifiche. Comprendere i rischi a cui sono esposti questi strumenti è fondamentale per sviluppare una maggiore consapevolezza nel loro utilizzo.
George Guida, ricercatore allo Harvard Laboratory for Design Technologies, è co-fondatore di ArchiTAG e xFigura. Esperto di IA in architettura, integra tecnologia e design, con progetti globali e accademici.
La promessa originaria di Internet, ossia uno spazio libero e aperto di aggregazione e partecipazione democratica, è stata tradita. È questa la tesi al centro del saggio Riavviare il sistema. Come abbiamo rotto Internet e perché tocca a noi riaggiustarla del giornalista e consulente esperto di media e tecnologia, Valerio Bassan, pubblicato da Chiarelettere nel 2024.
Assistere a una performance di NONOTAK è un’emozione diffAd inaugurare l’ottava edizione di Fotonica, festival romano delle audio, visual e digital art, è un’installazione dell’artista ungherese David Szauder, che si ispira niente meno che a un’opera iconica del pittore, fotografo, designer e teorico costruttivista László Moholy-Nagy, Light Prop for an Electric Stage.icile da dimenticare. L’unione di elementi diversi (luci, suoni e spazio) dà vita a un’esperienza visiva e sensoriale gli spettatori unica, immersiva e avvolgente.
Assistere a una performance di NONOTAK è un’emozione difficile da dimenticare. L’unione di elementi diversi (luci, suoni e spazio) dà vita a un’esperienza visiva e sensoriale gli spettatori unica, immersiva e avvolgente.
A differenza delle grandi invenzioni del passato, che erano tangibili e visibili, gli algoritmi operano in modo opaco, nascosti dietro un complesso linguaggio matematico. In un momento storico in cui queste entità digitali non solo osservano, ma influenzano le nostre vite quotidiane la necessità di fare luce su questi meccanismi è diventata una necessità. Claudio Agosti (vecna) nasce come hacker autodidatta nel secolo scorso, e la parte della sfida che lo affascina è come l’umanità può utilizzare la rete come strumento di liberazione e disintermediazione. Per questo, crittografia, peer to peer, aggiramento della censura e critica al potere nel digitale sono il suo pane quotidiano.