B(IA)S Le nuove tecnologie stanno cambiando per sempre il nostro mondo. La domanda è: in meglio o in peggio? Quali…
Chiunque sia stato sulle Dolomiti negli ultimi anni avrà notato la presenza di moltissimi alberi secchi, in mezzo a foreste dove una volta regnava ininterrotto il colore verde. A causare la morte di tutti questi alberi è il bostrico, un coleottero che si insinua sotto la corteccia degli abeti rossi, bloccando il flusso di linfa vitale e causandone così la morte nell’arco di poco tempo.
Primavera De Filippi è membro dell’EU Blockchain Observatory and Forum e ricercatrice permanente presso il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) di Parigi. Collabora come facoltà associata con il Berkman Klein Center for Internet & Society dell’Università di Harvard ed è Visiting Fellow al Robert Schuman Centre for Advanced Studies presso l’Istituto Universitario Europeo. Fa parte del Global Future Council on Blockchain Technologies del World Economic Forum ed è co-fondatrice delle coalizioni dinamiche del Forum per la Governance di Internet (IGF) sulla tecnologia blockchain (COALA).
Mozzarella Light è il duo artistico composto da Giulia Ciappi (Poggibonsi, 1997) e Marco Frassinelli (Roma, 1992). Si formano nelle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Roma, dove conseguono il diploma di Scultura, e presso la Universidad del País Vasco di Bilbao in Spagna, facendo workshop e residenze negli USA, in Grecia ed in Israele.
I modi d’uso e i processi integrativi delle tecnologie che utilizziamo quotidianamente sembrano plasmarsi e plasmarci unicamente attraverso le interfacce informatiche ed estetiche che filtrano l’interazione utente-strumento. Eppure sono i piani normativi, etici e legislativi a dover essere al centro dei processi di educazione, formazione e modellazione dello sviluppo delle tecnologie che utilizziamo.
Ogni nuova tecnologia porta con sé la promessa di una rivoluzione tecnologica, ma spesso questa promessa non viene rispettata e la rivoluzione, anziché generare progresso, può finire per accrescere le disuguaglianze, favorendo alcuni gruppi sociali a discapito di altri, già svantaggiati. A mettere al centro della riflessione i paradossi che l’introduzione di nuove tecnologie porta con sé è il saggio Tecnologia della rivoluzione, edito da “il Saggiatore” e scritto da Diletta Huyskes, ricercatrice sull’etica delle tecnologie e l’impatto sociale delle intelligenze artificiali, co-CEO e co-founder di Immanence, società benefit per un’intelligenza artificiale etica e responsabile.
Le arti numeriche, spesso chiamate anche arti digitali, comprendono tutte quelle forme d’arte create o presentate tramite tecnologie digitali.
Questo termine include una vasta gamma di pratiche artistiche, caratterizzate dall’uso di strumenti e tecnologie informatiche per la loro realizzazione, manipolazione e fruizione.
Nel percorso professionale di un’educatrice o di educatore museale prima o poi capita di doversi confrontare, magari nel corso di una visita guidata, con opere digitali, crypto o frutto di un processo algoritmico. Che siano TTI (text-to-image) riconducibili all’intelligenza artificiale o “semplici” NFT la questione da porsi è sempre la solita: come introdurle al fruitore?
Nato come musicista e batterista, Max Magaldi, classe 1982, è oggi un artista affermato nel campo della digital art e non solo. Dal 2018 ha iniziato a sperimentare azioni performative digitali che mescolano musica, arte contemporanea e hackeraggio sui social network, oltre ad aver sviluppato il concetto di murale sonoro. Ha realizzato sonorizzazioni e installazioni ha realizzato installazioni sia in Italia che all’estero, in paesi come Francia, Grecia e Arabia Saudita. Ha collaborato con artisti di fama come Edoardo Tresoldi, Gonzalo Borondo, Studio Azzurro e Andrea Villa.
Se si inseriscono le coordinate 42.4437339 e 11.4855630 nelle mappe digitali, si arriva in un punto preciso dell’entroterra maremmano, in cima a un colle nei pressi della Fattoria Stendardi a Pescia Fiorentina, luogo scelto dal collettivo artistico neo-concettuale Claire Fontaine per una delle opere ispirate al linguaggio delle emoticon, realizzata per la sesta edizione del festival Hypermaremma.