CLUSTER
TikTekno
di Pierluigi Fantozzi
Cluster esplora i nuovi sensi che si aggregano attorno a correnti musicali del passato e del presente, alle loro estetiche e pratiche. Come l’accordo dissonante da cui prende il nome, Cluster metterà in luce contrasti e accordi del rapporto tra suono e le comunità che si costruiscono attorno ad esso.
Dobbiamo davvero accettare che la parola “rave” stia perdendo il suo legame con le feste illegali? In Europa “rave” è sinonimo di “free party”. Un uso tutto nostro, perché nei paesi anglofoni il termine indica qualsiasi tipo di festa techno. Fino a poco tempo fa la differenza di significati era un problema che non si poneva: oggi però “rave” nei contenuti di TikTok indica uno stile di vita a cui sottende il significato inglese del termine.
Al momento in cui scrivo il tag #rave conta 15,5 mln di post su Instagram e 3,1 mln su TikTok: è quasi impossibile trovarne uno che non sia ambientato in un club o a un festival. I social negli ultimi anni hanno trasformato un fenomeno di nicchia, la techno, in un fenomeno di massa, e i paradigmi sono tutti in quei video: estetica codificata, appariscente e total black, su corpi convenzionalmente attraenti e movimenti di danza prestabiliti. Anche la musica segue un modello: è l’attimo prima del drop, condito da temi melodici, spesso tratti da qualche canzone pop, fino ad arrivare all’ingresso di una cassa in 4 che resta per pochi secondi. È un pattern gradito all’algoritmo che premia quei video che incollano gli occhi degli utenti.
La rapidità con cui la cultura della techno è diventata un fenomeno alla moda ha destato sconcerto. Non dovremmo scandalizzarci: la storia della popular music è costellata da culture marginali che diventano generi globali e commerciali. Un anno fa molte testate riportarono il fatto che la cultura dei club berlinesi era divenuta patrimonio immateriale dell’UNESCO. Molti si erano scandalizzati: perché tutelare Berlino e non il contesto afroamericano di Detroit, dove la techno effettivamente è nata? Peccato che si trattasse di una fake news che pochi hanno smentito. La rapidità con cui questa notizia si è diffusa dimostra che siamo al picco della moda della techno. Ora che i social ne hanno riscritto codici e immaginario resta da chiedersi: siamo davanti alla fine di una storia, o all’inizio di una nuova?
Selezione di ascolti
- Crema De la Soda — Piango al tecno | “Ciao, 2020!” è stato uno speciale televisivo russo trasmesso interamente in italiano (se ne potrebbe parlare per ore…). “Piango al tecno” è uno dei brani più celebri della trasmissione. «Piango al tecno, non sei con me, l’acqua cade al rave».
- M¥SS KETA — MUSICA ELETTRONICA |M¥SS KETA è il personaggio nato nel 2013 che, nel panorama del pop italiano, incarna più di tutti il mondo del clubbing.
- Whitemary — DENSO | Artista indie italiana che attinge a piene mani dalle sonorità della musica elettronica
Pierluigi Fantozzi
Pierluigi Fantozzi, 1995, è un musicista. Si è laureato all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena, conseguendo il titolo magistrale al Conservatorio di Bologna. Clarinettista, ha militato in formazioni jazz, ma ha coltivato un interesse nei confronti della musica elettronica, collaborando anche con Tempo Reale. Dal 2023, entra a far parte del team di Controradio, per cui ha realizzato interviste a importanti figure della scena musicale internazionale. In veste di speaker radiofonico, è alla guida del suo programma “Passabanda”.