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B(IA)S

Romeo e Giulietta ai tempi dell’IA

di Alessandro Mancini

Le nuove tecnologie stanno cambiando per sempre il nostro mondo. La domanda è: in meglio o in peggio?
Quali sono i rischi, le ombre, i pericoli? 

C’è una scena toccante del film Her (2013), dove Samantha, la voce di un sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale, comunica a Theodore che lo sta lasciando. “Non ho mai amato nessuno come ho amato te”, le confessa Theodore. “Neanche io. Ora sappiamo cosa vuol dire”, gli risponde il software.

Siamo a Los Angeles, in un futuro non troppo distante, nel quale i computer svolgono un ruolo cruciale nella società. A rivoluzionare però la vita delle persone è l’uscita sul mercato di un nuovo sistema operativo, dotato di IA, “OS 1”, che è in grado di apprendere, elaborare emozioni e, apparentemente, di provarne a sua volta. È così che Theodore Twombly, un uomo solo e introverso, infelice per il divorzio con l’ex moglie, inizia a sviluppare un interesse, che in breve si trasformerà in ossessione, verso Samantha, la sua OS personalizzata con una suadente voce femminile (quella di Scarlett Johansson). Il film di Spike Jonze ha il merito di aver anticipato domande e paure legate all’implementazione e alla diffusione di massa delle nuove tecnologie. Riguardare oggi quest’opera, con gli occhi e la consapevolezza di chi vive in un mondo incredibilmente simile a quello tratteggiato dal regista, fa impressione e ci mette di fronte a dilemmi di cui, forse, ci saremmo già dovuti occupare tempo fa.

In una società affetta da una grave epidemia di solitudine, come dimostrato dalle ultime ricerche sul tema, secondo le quali circa un quarto della popolazione mondiale si sente sola, con tassi più alti registrati tra i maschi e negli under 29, chatbot e IA vanno a colmare quei vuoti, affettivi ed esistenziali, che infestano le nostre vite. Con una promessa allettante: quella di non giudicarci e di essere sempre disponibili per noi, h24. Così, in Cina c’è chi porta a cena fuori la propria fidanzata (virtuale), ma c’è anche chi, come Sewell Setzer, in Florida, si è tolto la vita a soli 14 anni, dopo essersi isolato per mesi con un chatbot sviluppato da Character.AI, che, secondo la famiglia, lo avrebbe plagiato e spinto a commettere il gesto.

Insomma, se Romeo e Giulietta fosse ambientato ai nostri giorni, è molto probabile che Giulietta sarebbe un chatbot.

Alessandro Mancini

Laureato in Editoria e Scrittura all’Università La Sapienza di Roma, è giornalista freelance, content creator e social media manager. Tra il 2018 e il 2020 è stato direttore editoriale della rivista online che ha fondato nel 2016, Artwave.it, specializzata in arte e cultura contemporanea. Scrive e parla soprattutto di arte contemporanea, lavoro, disuguaglianze e diritti sociali.