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B(IA)S

Un reddito di base universale in cambio della tua iride

di Alessandro Mancini

Le nuove tecnologie stanno cambiando per sempre il nostro mondo. La domanda è: in meglio o in peggio?
Quali sono i rischi, le ombre, i pericoli? 

ByteDance, la società madre di TikTok, ha recentemente licenziato in Cina oltre 700 dipendenti, che saranno sostituiti da sistemi di intelligenza artificiale per la moderazione dei contenuti. Questa decisione mette in luce uno degli effetti collaterali più temuti dell’avvento dell’IA: la perdita massiccia di posti di lavoro. Con le macchine che sostituiscono sempre più compiti umani, molti settori rischiano infatti di essere travolti da questa rivoluzione tecnologica, con conseguenze devastanti per l’occupazione globale.

È proprio in questo scenario che si inserisce Worldcoin – da poco ribattezzato solo ‘World’, senza più il riferimento ambiguo al mondo delle criptovalute ­­–, l’ambizioso progetto di Sam Altman, co-fondatore di OpenAI, che mira a creare un percorso innovativo verso un reddito di base universale. L’idea di Altman è semplice: in un futuro non troppo lontano, in cui sarà impossibile distinguere un essere umano da un’IA online, sarà necessario creare un servizio di verifica umana tramite la scansione dell’iride, basato sulla blockchain. Non solo, World promette anche di ridistribuire la ricchezza generata dall’IA alle persone, che rischiano di perdere il lavoro, attraverso un sistema di pagamento decentralizzato.

Sebbene l’obiettivo finale di garantire un reddito di base universale sia estremamente affascinante, il progetto di Altman ha sollevato diverse perplessità. Non è ancora chiaro come questo sistema possa effettivamente tradursi in una distribuzione equa delle risorse economiche, e mancano dettagli concreti sul funzionamento futuro del progetto. Inoltre, emergono gravi preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza. La raccolta di dati biometrici su scala globale, come quelli dell’iride, presenta infatti rischi elevati in un mondo in cui le violazioni di dati sensibili sono sempre più frequenti. Insomma, World potrebbe rivelarsi un progetto visionario oppure trasformarsi in un terribile incubo. Staremo a vedere.

Alessandro Mancini

Laureato in Editoria e Scrittura all’Università La Sapienza di Roma, è giornalista freelance, content creator e social media manager. Tra il 2018 e il 2020 è stato direttore editoriale della rivista online che ha fondato nel 2016, Artwave.it, specializzata in arte e cultura contemporanea. Scrive e parla soprattutto di arte contemporanea, lavoro, disuguaglianze e diritti sociali.